venerdì 2 ottobre 2015

sporadiche riflessioni di un tifoso poco sportivo in astinenza ormai cronica di caffè borghetti

Domenica mentre nei tinelli italiani le donne apparecchieranno la tavola con la tovaglia buona, laddove l'Orme si getta nell'Arno andrà in scena l'incontro della sesta giornata di seria A, nella quale i nostri paladini di blu vestiti affronteranno l'invincibile armada confindustriale che calerà dalle fredde pianure cispadane portando seco il caratteristico odore di stalle industriali, tortellini in brodo e collanti chimici per piastrelle  che  caratterizza quel ridente (ma che ci sarà poi da ridere?) distretto emiliano, dove il reddito pro capite e l'incidenza dei tumori hanno scalato le classifiche nazionali, trascinando verso categorie insperate anche la locale squadra di calcio fino ad allora relegata in campionati inferiori caratterizzati dai rinvii per nebbia.


Squadra che poi tanto locale non è...  visto che da quasi dieci anni non disputa incontri tra le mura amiche, costretta all'esilio dagli ottimi risultati ottenuti da quando il piccolo Squinzi si è stancato di giocare con le biglie e si è comprato il biliardino.
Di solito l'attesa di partite contro squadre senza storia né seguito scorre noiosa (fino al punto di farmi considerare l'idea di disertare lo stadio per fare quel qualcosa che rimando da troppi fine settimana) ma quando l'Empoli Football Club affronta il l'unione sportiva Mapei mi si accende qualcosa che  rende la vigilia non  molto diversa da quella delle partite più sentite. Ed il motivo di questo astio non sta nell'atavica differenza - e diffidenza - che c'è tra noi tòschi ed i popoli di etnia longobarda che abitano il versante settentrionale dell'appennino oltre quella linea gotica che non rappresenta solo uno spartiacque geografico ma  anche e soprattutto un profondo confine antropologico, linguistico ed enogastronomico. (pensate che tali genti usano friggere nello strutto e considerano vino una specie di bevanda chiamata lambrusco dove alla pessima uva vengono aggiunti i gas di scarico dei raccordi autostradali e dei poligoni industriali che contornano loro i vigneti, conferendo al vino le caratteristiche bollicine  che formano a contatto con l'aria una molesta schiuma dal tipico colore alonedellaids. N.d.a. ).
 Ma l'acredine verso Sassuolo prescinde anche dagli scambi di opinioni più o meno ravvicinati ai quali qualche "ragazzo" della maratona ha avuto il piacere di partecipare...
Empoli Sassuolo rappresenta una sorta di derby dove si affrontano i due opposti della provincia pallonara. Due società che stanno nella ristretta cerchia delle otto squadre di città non capoluogo di provincia, che sono state capaci di raggiungere la serie A a girone unico (le altre sono Casale Lecco Propatria Legnano Cesena e Carpi) ma che niente hanno in comune.
Se da un lato l'Empoli, povero ma bello, con le sue frequenti e poco gradite apparizioni nel massimo campionato, simboleggia la classe operaia in paradiso, dall'altro il Sassuolo, pur essendo esso stesso espressione di una piccola città di provincia, rappresenta addirittura una capitale... o meglio il "Capitale".
Che proprio della classe operaia è il nemico giurato.
Il Sassuolo è proprietà del presidente di confindustria, il capo dei padroni, il gran maestro del padronato italiano e questo deve bastare a rendercelo inviso al pari dei più acerrimi nemici.
Per questo e per tanti altri motivi domenica mattina resistete alle sirene tentatrici che arrivano dalla cucina (le lasagne sono più buone riscaldate) e abbandonatevi al fiume di Campari con le olive che vi porterà dritti dritti verso le mura dello stadio Castellani dove una volta passati una interminabile  serie di controlli e ponti levatoi potrete sostenere gli azzurri nell'arduo tentativo di ricacciare nell'umida pianura l'undici neroverde al servizio del perfido Squinzi.
Tutto questo nell'attesa del giorno in cui saranno i padroni stessi ad arricchire con le loro tenere carni  le nostre tavole domenicali (nel caso di Squinzi si consiglia uno stracotto), il campionato si giocherà sempre la domenica pomeriggio, l'Empoli lotterà per lo scudetto e Sassuolo - Santarcangelo sarà rinviata per nebbia.

5 commenti:

  1. Bell'articolo!!

    Sarebbe un sogno se la Maratona salutasse a dovere quell'omo di merda.

    Il problema è che ormai la Maratona è solo un ricettacolo di froci piddini e di gente che pensa solo a farsi gli autoscatti da mette su facebook e/o a darsi un tono in balaustra o nel corridoio: questa gente un sa nemmeno cosa è Confindustria...
    Rimangono 100 persone a cantare, e meno male che c'è ancora chi va allo stadio per sostenere la squadra, ma anche questi al 99.8% sono apolitici. Oggi come oggi s'avrebbe paura anche a fare un coro contro berlusconi, non sia mai che la SLO(tty) di turno o qualche suo sgherro faccia nomi e cognomi.


    SQUINZI DI CAZZI TI RIMPINZI!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. purtroppo devo ammettere che hai ragione su tutto e come dice bosco qui sotto nessuno può sentirsi innocente... ma non vedo perchè devi offendere i froci... equiparandoli ai piddini!!!

      Elimina
  2. Qui dentro siete dei grandi editorialisti, altrochè....complimenti! :-)
    Ci mancava lo SLO...ah ah ah ah ah ah ah ah ah.........comunque ricordiamoci una cosa ragazzi,
    certe situazioni, atteggiamenti, ce li siam voluti noi, noi in senso lato (di certo non io o altri energumeni compagni miei), intendo come curva in generale nel corso degli anni quindi, quindi facciamo mea culpa per non essere riusciti ad impedire tutto ciò; per pigrizia, per altro, ma insomma il risultato, di botta o di rimbalzo, è quello odierno. Spero che i brutti ceffi degli amici miei non fraintendano :-).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Glie tutto vero ma unnè che artrove sia tutto rosa e fiori anzi...
      purtroppo i tempi son questi, ma è indubbio che quarche errore di gestione negli anni glie stato fatto...

      Elimina
    2. ......... ma sai Pontormo, guardo sempre, prima e solo in casa mia.

      Elimina