Feriti, ma mai vinti!

Ieri ottimo punto, vale oro, e poco importa se i "bubboloni" continuano ad esercitare il lor sport preferito che è quello di bubbolare appunto. Questa squadra, questo gruppo, sta regalando ad Empoli la stagione migliore di tutte quelle disputate nella massima serie, eppure c'è chi si sente in diritto di muovere appunti sistematicamente.
Dopo Bologna c'è gente che ha veramente perso un po' il senso della misura, lasciandosi andare a discorsi fuori portata. La cosa non mi tocca personalmente, poichè, forse esagerando,
anche dopo la trasferta in terra felsinea non ho mai guardato altro se non la terz'ultima in classifica.
Ieri sera ho visto una squadra combattiva, ben conscia del fatto che fosse una serata storta, ma che ha dato fondo a tutte le sue energie per cercare, perlomeno, di riacciuffare il pareggio. La cosa è riuscita e, ripeto, è un punto d'oro, abbiamo rimesso 14 punti tra noi e la terz'ultima ed questo quello che più conta, ora petto fuori e pancia in dentro per Bergamo.
Ieri sera, però, è stata, almeno da un altro punto di vista, una serata speciale poichè ha registrato il "rientro" in trincea di un diffidato. Questo è uno spazio che tratta, si della cosa che forse abbiamo più a cuore, e cioè l'EFC, ma anche di tematiche inerenti al nostro modo di intendere e vivere lo stadio, quindi è d'obbligo, ogni qualvolta accada, salutare con festa e gioia il ritorno dei nostri amici che sono stati, per lungo tempo, "esiliati" dal nostro amato C. Castellani (altro che Enegan!!!) da leggi idiote, tipiche di uno stato di Polizia. Saremo sempre in prima linea quando si tratterà di rendere merito, e dare sostegno, a chi per l'EFC ha dato, dà e sempre darà tutto, anche a costo di subire denunce, arresti e diffide. L'ultras è questo, non gira mai le spalle e difende l'immagine della sua città anche a costo di essere schifato dai suoi stessi concittadini.
Purtroppo, al momento abbiamo ancora dei ragazzi sotto daspo e, quindi, il mio pensiero va a loro tutti, so che è dura starsene lontani dai nostri colori, dalle trasferte; l'unico modo con il quale farsi coraggio deriva dalla consapevolezza che ciò che è stato fatto è, e sarà sempre, e solo, diretta conseguenza dell'amore che abbiamo per questa città e la squadra che la rappresenta. AVANTI ULTRAS!